L’emianopsia è una sintomatologia nota fra gli esperti del settore ma con cui il grande pubblico non ha ancora preso familiarità. In Italia il 60% dei soggetti emianoptici (circa 25.000 ogni anno) incorrono in questa sintomatologia in seguito a un ictus e, con il progressivo incremento dell’aspettativa media di vita, il rischio è quello di vedere aumentare questi numeri.
Questa sintomatologia si manifesta come conseguenza di lesioni legate a eventi traumatici, più frequentemente scaturiti da demenza vascolare, alle cortecce visive primarie, aree designate all’elaborazione delle informazioni visive, inerenti a forma, posizione e movimento di oggetti all’interno del nostro campo visivo.
Cosa significa emianopsia?
Questo deficit visivo trae il suo nome dal greco emianopsia (ημιανοψία):
- emi (ἡμι): “mezzo”
- an (ἀν) privativo: “senza”
- opsis (ὄψις): “vista”
Emianopsia sintomi
Ad aver subito un danno è soltanto uno dei due emisferi cerebrali: andremo quindi incontro a un deficit che comporterà la perdita di metà del campo visivo. L’impossibilità di percepire soltanto una metà del campo visivo scaturisce così da una lesione a uno dei due lobi occipitali.
Quali sono le cause?
Ecco le principali cause da cui scaturisce questa sintomatologia:
- trombosi;
- ictus;
- aneurismi;
- compressioni delle vie ottiche;
- tumori cerebrali;
- ischemie cerebrali.
Il principale problema verso cui andiamo incontro consiste nella compromissione delle normali dinamiche di trasmissione dei segnali bioelettrici, rischiando in questo modo di intaccare la fase di comunicazione di queste informazioni nel passaggio tra la retina e la corteccia visiva 1. Se l’area cerebrale o una fibra nervosa in particolare sono sottoposti a una pressione innaturale si viene dunque a creare una compressione tale da impedire il corretto flusso degli impulsi bioelettrici.
Chiasma ottico: cos’è e che incidenza ha?
Le lesioni che vanno a danneggiare la corteccia cerebrale si possono sviluppare anteriormente, posteriormente o allo stesso livello del chiasma ottico: è così definita quella particolare zona del cervello in cui avviene un incrocio parziale tra le fibre nervose che vanno a costituire i nervi ottici.
La precisa posizione in cui intercorre la lesione è di fondamentale importanza proprio per permetterci di distinguere tre tipologie di lesioni 2:
- prechiasmatiche: in questo caso la lesione si manifesta nella zona antecedente il chiasma.
- chiasmatiche: lesione che si trova in linea con il chiasma.
- retrochiasmatiche: lesione situata nella zona dietro il chiasma ottico
Come guarire da emianopsia?
Qualora la pressione sia generata ad esempio da un tumore dell’ipofisi o da un aneurisma potremmo rivolgerci alla chirurgia:
- esportare chirurgicamente l’adenoma nel primo caso;
- chirurgia vascolare nel secondo.
Nel caso in cui sia stata ancora causata la morte delle cellule nervose appartenenti al tratto ottico, l’operazione potrebbe rivelarsi l’arma vincente affinché questo deficit scompaia.
Un’altra tipologia di trattamento possibile è rappresentata dall’utilizzo di particolari occhiali dotati di lenti emianoptiche che permettono al paziente di tornare a prendere confidenza con lo spazio attorno a sé. Il processo di adattamento a queste lenti prismatiche ha dei tempi lunghi ed è possibile che durante questo lasso temporale il paziente accusi dei disturbi 3.
Nel campo della neuroriabilitazione abbiamo assistito a una vera e propria svolta nel momento in cui si è deciso di puntare sulla plasticità cerebrale attraverso la stimolazione multisensoriale delle strutture subcorticali intatte.
Quali sono i tipi di emianopsia?
Prima di iniziare vi consigliamo un breve video pubblicato dal canale Santo Stefano Riabilitazione in cui viene fatta una breve presentazione di questo disturbo.
Possiamo distinguere 4 differenti tipologie di emianopsia 2:
- Eteronima bitemporale: dovuta a una perdita del campo visivo temporale. In questo caso il cono visivo del paziente è limitato al solo focus centrale, perdendo in questo modo la percezione della vista periferica.
- Eteronima binasale: dovuta a una perdita del campo visivo nasale. Condizione estremamente rara che va ad oscurare il campo visivo nasale, generando così due punti ciechi verso l’interno.
- Emianopsia omonima destra e sinistra: in questo caso i punti ciechi caratterizzano la zona destra o sinistra del campo visivo. Una lesione che coinvolge il lobo occipitale destro genererà un punto cieco nel campo visivo sinistro, viceversa se a essere coinvolto è il lobo occipitale sinistra il deficit visivo riguarderà il campo destro.
- Altitudinali: a differenza dell’omonima destra e sinistra, in cui i punti ciechi si manifestavano per sezioni verticali, qui intaccano i piani orizzontali: la perdita della vista va a inficiare la metà superiore o quella inferiore del campo visivo; nel caso in cui le lesioni si concentrino esclusivamente su un singolo lato siamo in presenza di quadrantopsia.
Ipotesi di diagnosi: cosa differenzia l’emianopsia omonima dalle altre
Dopo un’attenta analisi del tipo di deficit del campo visivo in cui siamo incorsi è possibile arrivare a un’ipotesi diagnostica sulla zona in cui la lesione si è verificata 4:
- Per quanto riguarda l’omonima potremmo arrivare a ipotizzare che la lesione sia situata sulla via ottica: dal tratto ottico (continuazione del nervo ottico) alla corteccia visiva.
- Se invece la lesione interessa contemporaneamente i fasci di fibre corrispondenti agli angoli laterali del chiasma, siamo in presenza di una binasale.
- Avremo invece una bitemporale qualora fossimo in presenza di una lesione degli angoli, rispettivamente anteriori o posteriori, del chiasma ottico.
Sintomatologia estremamente complessa, sia che ci si riferisca all’emianopsia omonima sia alle altre tipologie, capace di racchiudere e coinvolgere molteplici aree funzionali.
Riferimenti
- Emianopsia – Cause e Sintomi – ottobre 2019
- Emianopsia – Dott.ssa Giulia Bertelli – ottobre 2019
- Dalle sindromi alle malattie neurologiche: ricerca traslazionale, appropriatezza diagnostica e terapeutica. – Dott.ssa Laura Taddei – aprile 2018
- Emianopsia: sintomi, cura, temporanea, omonima, unilaterale, controlaterale – Dott. Emilio Alessio Loiacono – settembre 2018