Emianopsia e patente di guida: cosa fare?

Redazione Emianopsia
La redazione di Emianopsia
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L’emianopsia può impedire il rilascio o il rinnovo della patente di guida? Scopriamo le difficoltà dei guidatori con emianopsia, i requisiti legali, gli studi clinici ed i percorsi di riabilitazione.
Sommario

    La guida è considerata un requisito fondamentale per sentirsi giovani, liberi e indipendenti.

    Quando parliamo di guida coinvolgiamo molti aspetti, come l’aspettativa di vita, i nostri progetti e anche la nostra dignità. L’incapacità di guidare per mancanza dei requisiti riduce la propria indipendenza, limita le opportunità di lavoro, di integrazione sociale e l’accesso ai servizi essenziali.

    L’interruzione di guida volontaria o involontaria, dovuta per esempio alla revoca della patente, è stata associata inoltre ad una diminuzione della salute e della qualità di vita1, può provocare isolamento sociale e aumenta il rischio di depressione, soprattutto negli uomini2.

    I requisiti legali per guidare in Italia

    Guidare, considerando il traffico, le diverse condizioni meteorologiche e, soprattutto, le condizioni delle strade italiane, presuppone delle capacità psicofisiche di ottimo livello al fine di evitare incidenti o complicazioni.

    Il decreto legislativo n.59 del 18 aprile 2011 indica i requisiti visivi necessari al conseguimento o rinnovo della patente di guida.

    Dovranno essere valutati con particolare attenzione:

    • acuità visiva: la capacità di percepire i segnali e di rilevarne i particolari
    • campo visivo: l’estensione della capacità visiva del soggetto:
      • visione in orizzontale di almeno 120 gradi, con estensione di non meno di 50 gradi verso destra o verso sinistra e di 20 gradi verso l’alto e verso il basso
    • sensibilità al contrasto: la capacità retinica di discriminare oggetti in condizioni di luminosità variabile
    • sensibilità all’abbagliamento: la capacità di vedere dopo essere stati abbagliati, nello specifico di riconoscere i caratteri dopo l’accessione delle lampade
    • tempo di recupero dopo abbagliamento: il tempo necessario a recuperare una visione sufficiente dopo essere stati abbagliati
    • visione crepuscolare: la capacità di vedere in condizioni di scarsa luminosità, viene misurata l’acuità visiva.

    Inoltre, per il conseguimento, il rinnovo o la revisione della patente di guida C, D ed E e per le patenti speciali delle categorie C e D sono richiesti tempi di reazione a stimoli semplici e complessi, luminosi ed acustici, sufficientemente rapidi e regolari.

    Un tempo di reazione semplice richiede una sola risposta ad un singolo stimolo, per esempio premere un pulsante all’accensione di una luce.

    Invece, un tempo di reazione complesso richiede selettività nello scegliere il tipo di stimolo al quale rispondere, per esempio premere un pulsante all’accensione della luce verde ma non della luce rossa (cd. falso positivo).

    Figura 1 – Esempio di dispositivo commercializzato per la misurazione dei tempi di reazione nervosa a stimoli luminosi ed acustici

    Lo studio della dott.ssa Bowers3 ha esaminato 12 soggetti con emianopsia e altrettanti con una visione normale. I soggetti emianoptici, nel lato opposto all’emianopsia hanno avuto una risposta media di 0,8 secondi, paragonabile alle performance degli individui normovedenti. Invece, nel lato cieco i tempi di risposta sono raddoppiati, raggiungendo in media 1,6 secondi.

    Guidare con emianopsia: rischi e percorsi di riabilitazione

    L’emianopsia comporta la perdita della visione nello stesso lato del campo visivo di entrambi gli occhi, causata da qualsiasi disturbo che colpisce il cervello compresi tumori, infiammazioni e traumi, ma più comunemente da un ictus.
    Il danno che ha causato il problema è nel cervello ma gli occhi sono sani.

    Le persone colpite da emianopsia possono urtare contro gli oggetti sul lato del difetto del campo visivo. Attraversare la strada diventa pericoloso, perché i soggetti non riescono ad identificare i veicoli in arrivo dal lato interessato dal deficit.
    Per il soggetto con emianopsia la metà mancante del mondo semplicemente non esiste.

    Nonostante la ricorrente frequenza dell’emianopsia, questa viene raramente diagnosticata e trattata, perché spesso i soggetti affetti sono inconsapevoli del loro deficit3.

    La guida presenta indubbiamente un rischio per le persone con emianopsia, perché questa condizione non consente di vedere il sopraggiungere di un altro veicolo o di oggetti pericolosi ed animali.

    I guidatori con emianopsia hanno difficoltà a reagire quando incrociano veicoli, biciclette o pedoni e non riescono a mantenere la posizione nella propria corsia.

    In relazione al settore di campo visivo danneggiato, il soggetto con deficit emianoptico alla guida adotterà dei comportamenti compensatori, come quello di ruotare la testa per vedere meglio o di mantenere il centro della carreggiata perché non si fida del mantenimento delle distanze laterali, e di viaggiare a velocità bassa in quanto le alte velocità riducono ulteriormente la visione periferica.

    Il fatto di aver compensato automaticamente questo deficit con movimenti repentini della testa e degli occhi tanto da vivere una vita normalissima senza problemi, utilizzando la bicicletta per gli spostamenti e praticando uno sport come il calcio non certifica l’idoneità alla guida.

    In questo contesto, la riabilitazione gioca un ruolo importante nei pazienti affetti da emianopsie. Studi scientifici hanno dimostrato che un approccio basato sulla doppia stimolazione visiva e uditiva del campo visivo induce un miglioramento duraturo delle performance visive nelle attività della vita quotidiana4.

    Una precisa valutazione clinica è la base per l’inizio della riabilitazione, perché solo conoscendo esattamente il tipo e l’entità del proprio danno potremo adottare il più efficace intervento riabilitativo.

    Se si sospetta una perdita del campo visivo o si è affetti da patologie oculari, è essenziale consultare prontamente un professionista della vista per una valutazione accurata.

    Studi clinici: guida con emianopsia

    Nel 2014, lo studio della dott.ssa Alexandra Bowers3 ha testato le performance alla guida di soggetti con emianopsia omonima rispetto a guidatori normovedenti attraverso un simulatore di guida, usando scene realistiche come la presenza di pedoni che apparivano lungo la strada ogni 15-60 secondi e agli incroci (v. figura 2).

    Figura 2 - Schema, del triangolo a visibilità libera (linee nere spesse) in un incrocio
    Figura 2 – Schema, del triangolo a visibilità libera (linee nere spesse) in un incrocio con a 48 km/ora. Un conducente con emianopsia omonima dovrebbe eseguire una scansione di circa 85° per visualizzare l’intera area del triangolo visivo sul lato cieco. I pedoni sono stati posizionati posizioni per valutare se i conducenti con hanno scansionato sufficientemente lontano (A e D) e per valutare se l’emianopsia omonima influenzasse anche il rilevamento nelle parti più centrali di un’intersezione critica (B e C) per l’esecuzione sicura di una manovra di svolta.

    I soggetti con emianopsia omonima fanno più movimenti con la testa verso il lato cieco rispetto a quelli normovedenti, dimostrando modelli di scansione compensativi.

    Tuttavia, i pedoni vengono rilevati meno della metà delle volte. Errori che potrebbero esporre i conducenti a un rischio maggiore di collisioni agli incroci.

    Figura 3 - Simulazione di un campo visivo di un soggetto normovedente (sinistra) e di un soggetto affetto da emianopsia destra (destra).
    Figura 3 – Simulazione di un campo visivo di un soggetto normovedente (sinistra) e di un soggetto affetto da emianopsia destra (destra). Nel secondo caso, soltanto rincordandosi di muovendo a destra la testa vedrebbe il pedone.

    In uno studio del 20105, un terapista occupazionale ha esaminato alcuni conducenti con emianopsia o quadrantopsia per valutare le abilità di guida sicura su strada rispetto ai conducenti con campi visivi normali.

    Lo studio ha evidenziato che:

    • il 41% dei guidatori con emianopsia omonima ha avuto problemi a controllare la posizione del veicolo lungo la carreggiata
    • il 36% ha avuto problemi nell’adattare la velocità alle condizioni del traffico
    • il 27% non ha risposto adeguatamente ad eventi imprevisti
    • il 27% ha praticato manovre di guida inadeguate.

    Questi risultati portano alla conclusione che anche una lieve restrizione del campo periferico può avere un impatto negativo sulle manovre che richiedono un più ampio campo periferico.

    La responsabilità del cittadino

    “La responsabilità alla guida è fondamentale in persone che hanno perso la mobilità, in quanto i mezzi di trasporto pubblico ancora non riescono a rispondere al 100% dei bisogni di una persona con ridotta mobilità” racconta Claudio Puppo, vicepresidente nazionale dell’associazione Anglat (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti)6.

    Le patologie visive come emianopsia, cataratta, glaucoma, retinopatia e degenerazione maculare legata all’età (AMD) richiedono una valutazione accurata per garantire la sicurezza stradale.

    È consigliato consultare la Commissione Medica Locale Patenti della propria provincia dopo una diagnosi di emianopsia perché, se non si dichiara la nuova patologia:

    • si incorre nella condizione di dichiarare il falso, che può comportare la revoca o sospensione della patente
    • si rischia una mancata copertura assicurativa in caso di incidente stradale e l’applicazione del diritto di rivalsa da parte della compagnia.

    A seguito della richiesta verrà disposta una visita medica per accertare le effettive condizioni psicofisiche pe la conduzione di un’auto.

    Ma quanti, pur affetti o reduci da patologie importanti, anche inconsapevolmente, continuano a guidare senza sottoporsi agli opportuni controlli?

    Persone che prima dell’emianopsia guidavano con ogni condizione per centinaia di chilometri adesso fanno soltanto piccoli tragitti, evitando traffico e autostrada.

    Guidare dopo una diagnosi di emianopsia può mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. La responsabilità implica una scelta, rispetto alla consapevolezza delle proprie capacità psicofisiche e dei requisiti per la guida.

    In questi casi, è consigliato presentarsi alla visita già con il certificato del neurologo o con il referto di una visita eseguita preso alcuni centri specializzati dove una equipe di medici giudica con test, anche di simulazione di guida, la capacità di guida.

    Una volta dimesso, il paziente può decidere di intraprendere il percorso per accedere alla patente speciale di guida per persone con disabilità. Verrà dunque valutato da una commissione medica a cui potrà mostrare la certificazione e seguiranno test teorici e pratici presso un’autoscuola autorizzata.

    Per maggiori informazioni circa le terapie di riabilitazione, suggeriamo la lettura dell’articolo Trattamenti per l’emianopsia.

    Bibliografia

    1. DeCarlo DK, Scilley K, Wells J, Owsley C. Driving habits and health-related quality of life in patients with age-related maculopathy. Optom Vis Sci. 2003 Mar;80(3):207-13. doi: 10.1097/00006324-200303000-00010. PMID: 12637832
    2. David R. Ragland, William A. Satariano, Kara E. MacLeod, Driving Cessation and Increased Depressive Symptoms, The Journals of Gerontology: Series A, Volume 60, Issue 3, March 2005, Pages 399–403, https://doi.org/10.1093/gerona/60.3.399
    3. Bowers AR, Ananyev E, Mandel AJ, Goldstein RB, Peli E. Driving with hemianopia: IV. Head scanning and detection at intersections in a simulator. Invest Ophthalmol Vis Sci. 2014 Mar 13;55(3):1540-8. doi: 10.1167/iovs.13-12748. PMID: 24474265; PMCID: PMC3954314.
    4. Nadia Bolognini, Fabrizio Rasi, Michela Coccia, Elisabetta Làdavas, Visual search improvement in hemianopic patients after audio-visual stimulation, Brain, Volume 128, Issue 12, December 2005, Pages 2830–2842, https://doi.org/10.1093/brain/awh656.
    5. Elgin J, McGwin G, Wood JM, Vaphiades MS, Braswell RA, DeCarlo DK, Kline LB, Owsley C. Evaluation of on-road driving in people with hemianopia and quadrantanopia. Am J Occup Ther. 2010 Mar-Apr;64(2):268-78. doi: 10.5014/ajot.64.2.268. PMID: 20437914; PMCID: PMC2964938.
    6. Estratto dal video “Pieve di Soligo – Responsabili alla guida: il convegno alla Nostra Famiglia” – https://www.youtube.com/watch?v=Y964TdXnlvk
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