Malattie oculari: la situazione in Italia
Esistono vari tipi di malattie oculari, quest’ultime sono infatti molto numerose e rappresentano una problematica estremamente invalidante per i soggetti che incorrono in una di queste. La principale conseguenza per il paziente consiste nella perdita di autonomia e indipendenza nella vita di tutti i giorni.
La natura delle malattie oculari
Le patologie dell’occhio possono essere classificate sulla base della loro differente natura. Distinguiamo infatti due principali categorie:
- malattie infettive: al giorno d’oggi comportano la perdita della capacità visiva soltanto nei Paesi in via di sviluppo (proprio grazie al sistema di prevenzione primaria, nei Paesi industrializzati questo tipo di malattia è stata debellata). Esemplificativo di quanto detto è stata la campagna di prevenzione del tracoma: patologia che, nella prima metà del ‘900, era molto diffusa nel territorio nazionale; la situazione era talmente grave che si arrivò a istituire dei veri e proprio centri di prevenzione disseminati in tutte le province 1;
- malattie degenerative: maggiormente frequenti nei Paesi industrializzati. Quest’ultime non sono ancora collegate a cause specifiche, tendono piuttosto a protrarsi nel tempo in maniera degenerativa 2.
Malattie oculari infantili
Fra le patologie che causano ipovisione nei bambini troviamo:
- patologie retiniche;
- malattie corneali;
- cataratta;
- glaucoma;
- patologie globali del bulbo oculare;
- traumi.
Patologie oculari dell’adulto
- degenerazione maculare;
- miopia degenerativa;
- retinopatia diabetica;
- glaucoma cronico semplice;
- degenerazione tapeto-retiniche;
- distacco della retina;
- traumi.
Politiche di prevenzione della cecità, educazione e riabilitazione visiva
Abbiamo finora compreso quanto sia importante la prevenzione nella lotta alle malattie oculari. Il Ministero della Salute ha condotto un’indagine sull’andamento delle politiche di prevenzione che ha evidenziato alcune criticità.
Salta subito all’occhio una diffusione non organica dei centri di riabilitazione visiva su tutto il territorio nazionale. Vi è una ragguardevole differenza se mettiamo a confronto i due estremi: Lombardia con i suoi quindici centri; Valle d’Aosta, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Sardegna con soltanto un centro 3.
Questa carenza nella distribuzione capillare dei centri sul territorio nazionale costringe i pazienti a effettuare uno spostamento extraregionale per ricevere un’assistenza specifica.
Altra problematica è invece inerente alla presenza di un personale non strutturato all’interno dei centri.
Ipovisione in Italia
In Italia sono 4,5 milioni le persone ipovedenti; numeri che negli ultimi anni hanno visto una crescita continua proprio a causa dell’aumento progressivo dell’aspettativa di vita media: la conseguenza di ciò è stato un aumento esponenziale delle malattie oculari legate all’invecchiamento (degenerazione maculare, glaucoma, cataratta, patologie vascolari retiniche).
Anche i passi avanti che si sono fatti nel settore tecnologico, se da un lato hanno portato a una sensibile riduzione dei casi di cecità, dall’altro hanno comportato l’aumento di soggetti con residuo visivo parziale.
Gli stessi progressi tecnologici hanno avuto un impatto positivo sull’assistenza neonatologica, comportando al contempo un aumento sia delle patologie degenerative maculari sia di quelle legate alla prematurità.
L’obiettivo è quello di allestire un processo di intervento preventivo, terapeutico e riabilitativo, volto a intercettare il prima possibile le cause del danno funzionale così da poter garantire un trattamento adeguato.
I numeri delle prestazioni offerte purtroppo, se confrontate con quelli dei casi di ipovisione, sembrano essere troppo ridotti.
- IAPB ITALIA ONLUS | La prevenzione delle malattie oculari.
- Ibid.
- Ministero della Salute | Relazione del Ministero della Salute sullo stato di attuazione delle politiche inerenti la prevenzione della cecità, l’educazione e la riabilitazione visiva. 2016
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